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Materiale filtrante nei rebreather

Materiale filtrante nei rebreather: un approfondimento

Materiale filtrante nei rebreather

Materiale filtrante nei rebreather: I rebreather, a differenza degli apparati a circuito aperto, riciclano il gas respirato. Per garantire la sicurezza del subacqueo, è fondamentale rimuovere l’anidride carbonica (CO2) prodotta durante la respirazione. Questo compito è svolto dal materiale filtrante, noto anche come “scrubber”.

Come funziona lo scrubber?

Lo scrubber contiene un assorbente di CO2, tipicamente calce sodata o  sofnolime. Quando il gas esalato, ricco di CO2, passa attraverso lo scrubber, avviene una reazione chimica con la calce sodata. Questa reazione produce calore e rimuove la CO2 dal gas, rendendolo nuovamente respirabile.

Rischi e monitoraggio della CO2

Un malfunzionamento dello scrubber, come un’installazione errata o l’esaurimento del materiale filtrante, può causare un accumulo di CO2 nel corpo, condizione nota come ipercapnia. L’ipercapnia è pericolosa e può portare a:

  • Difficoltà respiratorie
  • Mal di testa
  • Disorientamento e ansia
  • Aumento del rischio di convulsioni da ossigeno
  • Effetto narcotico

Per prevenire l’ipercapnia, i subacquei devono monitorare attentamente i livelli di CO2 nel circuito del rebreather. I metodi di monitoraggio includono:

  • Stick di temperatura: misurano la temperatura dello scrubber per verificare che la reazione chimica di rimozione della CO2 stia avvenendo correttamente.
  • Monitor CO2 a infrarossi: misurano direttamente la concentrazione di CO2 nel gas inspirato.
  • Capnografia: tecnica non ancora implementata nei rebreather, ma considerata il gold standard per il monitoraggio della CO2.

Importanza della manutenzione

La corretta manutenzione dello scrubber è fondamentale per la sicurezza del subacqueo. È importante:

  • Sostituire regolarmente il materiale filtrante seguendo le indicazioni del produttore.
  • Ispezionare lo scrubber prima di ogni immersione per verificare la presenza di danni o usura.
  • Installare correttamente lo scrubber nel rebreather, seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore.

Sviluppi futuri

La tecnologia dei rebreather è in continua evoluzione. Tra gli sviluppi futuri volti a migliorare il monitoraggio della CO2 e la sicurezza del subacqueo:

  • Sensori di CO2 sul lato inspiratorio per una rilevazione più precoce di potenziali eventi ipercapnici.
  • Integrazione della capnografia* per un monitoraggio più accurato dei livelli di CO2.

Ricordate, l’immersione con rebreather è un’attività complessa che richiede una formazione adeguata e una scrupolosa attenzione alla sicurezza.

* Capnografia è la misurazione dell’anidride carbonica espirata (etCO2), è una tecnica di monitoraggio respiratorio che ha rivoluzionato la medicina critica e anestesiologica. Introdotta negli anni ’70, ha fornito un modo non invasivo per valutare l’efficacia della ventilazione e la perfusione polmonare. Prima del suo utilizzo, il monitoraggio respiratorio si basava principalmente sulla valutazione clinica e su strumenti meno precisi, come l’ossimetria. Con la capnografia, è possibile ottenere informazioni in tempo reale sull’andamento della ventilazione e sulla perfusione, migliorando significativamente la gestione dei pazienti critici.

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